Cerca nel blog

26 febbraio 2016

Neve di Orhan Pamuk

Avete presente la sensazione di sazietà dopo un pasto eccellente? Ecco, finendo "Neve" di Orhan Pamuk mi sono sentita così: soddisfatta, contenta e anche sazia.
Il motivo è semplice: Orhan Pamuk è riuscito a trasformare il suo romanzo in un perfetto puzzle in grado di bilanciare un intreccio ben costruito, una fabula coinvolgente, un contesto storico e politico ben narrato e un’eccellente scrittura.

In un intreccio che mischia passato e presente, Neve racconta il viaggio di ritorno del poeta Ka nella città turca Kars, dopo un periodo di esilio in Germania. Ka torna a casa durante un’intensa nevicata che ha paralizzato la città, deciso a indagare e raccontare la storia di alcune ragazze che, obbligate a togliersi il velo, hanno preferito togliersi la vita.
Se gli articoli sono il pretesto del viaggio, il viaggio diventa il pretesto per un incontro tra il poeta, le sue radici, la donna amata e la situazione politico-culturale del suo paese. Qui, lo scontro tra sostenitori e contrari al velo, alimentato dalle diverse opinioni sulla cultura occidentale (chi la vuole imitare e imporre, chi la critica), sfocia in tre giorni di rivoluzione. E Ka, suo malgrado, ne è coinvolto.

La penna di Pamuk seziona come un chirurgo le idee delle opposte fazioni, addentrandosi all’interno delle motivazioni che spingono all’azione i due gruppi. Lo scrittore però, proprio come Ka, rimane spettatore oggettivo delle vicende. E al lettore lascia un’occasione di riflessione che sfocia nel dubbio se imporre il velo e obbligare a non metterlo non sia la stessa costrizione, come ricorda anche la filosofa Michela Marzano nel suo “Sii bella e stai zitta”.

Le donne, in questo senso, diventano le co-protagoniste del libro. Come oggetto delle contestazioni e, una in particolare, come fulcro dell’amore del protagonista e come elemento che determinerà tutta la storia narrata durante e dopo i tre giorni di assedio.

Ma sono co-protagoniste solo perché non riescono a rubare la scena al vero elemento dominante del romanzo: la neve. Come la neve che avvolge tutto e cancella i contorni alle cose, contribuendo allo smarrimento delle persone, così il periodo politico turco è confuso, e le posizioni non trovano un senso per dialogare. E l’esagono stilizzato di un fiocco di neve è la struttura con cui Ka decide di costruire il suo nuovo libro di poesie, ispirato dagli eventi che lo circondano.

E come la neve avvolge Kars, così questo libro avvolge il lettore.

Nessun commento:

Posta un commento